La Velella, anche nota come “vela portoghese” o “Barchetta di San Pietro”, è un affascinante esempio di idrozoo. Questa creatura marina non si presenta come un singolo organismo ma come una colonia di polipi interconnessi che lavorano insieme per sopravvivere. Immaginate una piccola imbarcazione traslucida, lunga circa 10 cm e con una vela triangolare prominente che le permette di sfruttare le correnti del vento.
Una vita in bilico: l’anatomia della Velella
La forma caratteristica della Velella è dovuta alla combinazione di due tipi di polipi: i nematofori, responsabili della cattura delle prede, e i gonofori, che formano la vela trasparente. I nematofori sono dotati di tentacoli urticanti con cellule specialized chiamate cnidociti, che rilasciano una tossina paralizzante per immobilizzare piccole creature marine come krill, copepodi e larve di pesci.
La vela, invece, è un organo fondamentale per la Velella: grazie alla sua struttura flessibile e all’inclinazione modificabile in base alle correnti, la colonia riesce a spostarsi nell’oceano sfruttando il vento e le onde. È come se fosse una piccola barca a vela, guidata da forze naturali invisibili!
Un balletto sottomarino: il ciclo di vita della Velella
Le Velelle nascono da minuscoli polipi che si fissano al fondo marino e formano colonie. Gradualmente, questi polipi si differenziano in nematofori e gonofori, dando vita alla tipica forma della vela.
Quando mature, le Velelle si riproducono liberando uova e spermatozoi nell’acqua. Le larve, chiamate planule, nuotano per un breve periodo prima di attaccarsi al fondo marino e iniziare il ciclo di vita da capo. La durata media di una colonia di Velella è di circa 6 mesi, ma alcuni individui possono sopravvivere per un anno o più.
Dove si incontrano queste piccole “barchette”?
Le Velelle sono spesso avvistate nelle acque costiere tropicali e subtropicali, specialmente in zone con correnti forti e abbondanza di plancton. Si concentrano spesso in grandi gruppi, formando spettacoli incredibili che lasciano senza fiato gli osservatori.
La Velella e l’uomo: curiosità e avvertimenti
Oltre alla loro bellezza affascinante, le Velelle sono anche importanti indicatori della salute degli ecosistemi marini.
La loro presenza in grandi numeri può segnalare la presenza di abbondanza di plancton, mentre una diminuzione del loro numero potrebbe indicare un degrado dell’ambiente marino.
Attenzione ai tentacoli urticanti!
Sebbene la Velella sia generalmente innocua per l’uomo, è importante ricordare che i suoi tentacoli contengono una tossina irritante. Il contatto con i tentacoli può causare pizzicori, rossore e dolore, simile a quello provocato dalle meduse.
Si consiglia di evitare il contatto diretto con le Velelle e di indossare abiti protettivi durante le attività acquatiche nelle zone dove sono presenti.
Caratteristiche | Descrizione |
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Tipo | Idrozoo |
Nome comune | Vela portoghese, Barchetta di San Pietro |
Dimensione | fino a 10 cm |
Habitat | Acque costiere tropicali e subtropicali |
Alimentazione | Plancton (krill, copepodi, larve di pesci) |
Ciclo di vita | Colonie di polipi che si riproducono liberando uova e spermatozoi |
La Velella è un esempio straordinario della biodiversità marina e del modo in cui gli organismi si adattano all’ambiente circostante. La sua forma unica, il suo movimento guidato dal vento e la sua colonia interconnessa di polipi ci ricordano che il mondo naturale è pieno di meraviglie da scoprire.